Lo Studio Botondi Ferretti
è una struttura fisioterapica all’avanguardia nel settore della rieducazione posturale globale o rpg, traumatologica e reumatica.

Dottori Botondi e Ferretti sono iscritti All'Associazione Italiana Fisioterapisti, si avvalgono di tecnologie avanzate e sono in grado di effettuare trattamenti di terapia fisica e riabilitazione. Negli anni di esperienza alle spalle di questa struttura si annoverano successi che la confermano come punto di riferimento per i medici e i pazienti che esigono risposte serie e concrete nell'ambito della Fisioterapia.

Informazioni sui servizi:
La struttura è in grado di eseguire trattamenti di terapia fisica, fisiokinesiterapia e terapia strumentale.
Siamo a disposizione per fornire agli utenti tutte le informazioni utili per la prenotazione e la realizzazione del servizio.
Gli utenti possono accedere alla struttura dal Lunedì al Sabato dalle ore 8.00 alle ore 20.00.
Al momento dell'accettazione il paziente viene informato, ai sensi del D. Legislativo 196/2003 circa il trattamento dei dati sensibili.

MASSAGGIO CONNETTIVALE.

Il massaggio connettivale è un massaggio reflessogeno, il cui obiettivo terapeutico è l’evocazione di meccanismi riflessi anche in zone assai distanti dal punto o segmento corporeo in cui si pratica il massaggio. Lo stimolo esercitato sulla cute agisce per via
riflessa sia sulla muscolatura che sugli organi interni.
Il Massaggio Connettivale Profondo è una tecnica massoterapica che esplica la sua azione principalmente sul tessuto connettivo, attraverso frizioni lente e profonde sul reticolo terminale del simpatico della pelle e con il midollo spirale. Il fine principale è quello di ottenere un’azione riflessa dal derma allo stesso metamero di un viscere o un muscolo sofferente, per normalizzare e riportare in equilibrio la parte. È stato sperimentato e messo a punto negli anni da una fisioterapista signora Dicke
della quale troviamo vari trattati universitari su studi approfonditi sulle zone riflesse del tessuto connettivo.
La metodica proposta prevede come trattamento base l’utilizzo di 3 tecniche principali: Movimento di palpazione e rotolamento, Movimento di presa a uncino, Movimento di spinta.
Effetti biologici: Effetto riflesso su organi e visceri – i livelli ormonali raggiungono stati di equillibrio – effetto di decontrazione e di rilassamento del distretto muscolare sottostante l’area trattata – maggiore mobilità articolare – aumentata vascolarizzazio-
ne – modificazioni dell’elasticità del sotto cutaneo – miglioramento dello stato posturale.
Questo massaggio ci permette di agire direttamente sul tessuto connettivale provocando uno scollamento del tessuto dal muscolo.

indicazioni: • lombalgia • cefalea miotensiva • emicrania • sciatalgia • cervicalgia • cervicobrachialgia • radicolopatie già in trattamento farmacologico
 

LASER CO2

Quando una radiazione elettromagnetica colpisce un tessuto può provocare, essenzialmente tre effetti:
• effetto ionizzante, mutageno e potenzialmente cancerogeno quando l’energia del singolo fotone è tale da poter rompere i legami chimici (fino a 600 nm)
• effetto fotochimico, noto come effetto di biostimolazione, meglio fotobiomodulazione in relazione alla potenzialità di alcuni laser di inibire funzioni cellulari (lambda compreso tra 600 e 1300 nm. che corrisponde alla finestra terapeutica)
• effetto di agitazione termica, che si concretizza fisicamente in un riscaldamento del tessuto (lambda maggiore di 1300 nm. infrarosso B, C onde lunghe es. radar, diatermia, ipertermia)
Da un punto di vista fisico è fondamentale ripetere che alla brevità della lunghezza d’onda corrisponde una elevata energia del fotone e quindi una sua elevata capacità ionizzante.

Effetti antalgici:

LASER ND-YAG 1060 µm.

Trasferisce energia elettromagnetica su una lunghezza d’onda appartenente alla “finestra terapeutica” tale da apportare biostimolazioni fotochimiche sulla membrana cellulare ed all’interno dei mitocondri agendo in profondità nei tessuti ed inducendo effetti significativi, tra cui: stimolazione metabolica, analgesico, antiedemigeno, antiflogistico. Accelera il processo di trasformazione dell’ADP in ATP, il ricambio elettrolitico tra gli ambienti intra ed extra cellulari.
Rimozione infiltrati infiammatori, edema, essudati potendo intervenire molto precocemente.
Innalza la soglia percettiva delle terminazioni algotrope. Induce un significativo aumento nella liberazione di endorfine.
Attiva il ricambio modificando la pressione idrostatica intracapillare.
Gli effetti del laser Nd-YAG sui tessuti sono: effetto fotochimico, effetto fotomeccanico, effetto fototermico.

effetto fotochimico:
consente il recupero dell’alterazione delle condizioni di equilibrio cellulare (per la situazione patologica): la flogosi viene diminuita velocemente con una benefica azione antidolorifica.

effetto fotomeccanico:
Il sistema linfatico profondo viene solleccitato determinando un rapido riassorbimento degli agenti infiammatori con attività efficace anche sugli accumuli liquidi.

effetto fototermico:
l’aumento di apporto di ossigeno e sostanze nutritive induce una benefica azione sul microcircolo.

indicazioni: • tendiniti • vertigine • rinite vasomotorian • nevralgia del trigemino • herpes labialis • artrosi dell’ATM • acne • sinusite • artrosi cervicale • miosite da tensione • ernia cervicale • colpo di frusta • nevrite occipitale • dorsalgie • cefalee • cefalea miotensiva • borsite sottodeltoidea • capsulite • tendinite elev. scapola • radicolite • borsite • epicondilite • epitrocleite • lesione muscolare di I-II-III grado • malattia di Quervain • stiloidite radiale • stiloidite ulnare • sindrome tunnel carpale • artrosi e artrite mani • lombalgie • sciatalgie • gonalgie • ulcere varicose • piaghe da decubito • pubalgia
 
Controindicazioni: • neoplasie • melanomi

TERAPIA AD ONDE D’URTO.

La metodica che utilizza le onde d’urto in medicina parte dalle esperienze, realizzate già oltre trenta anni fa, nel trattamento della calcolosi renale. Da otto anni si sono affiancati i primi approcci ad altre patologie inerenti l’osso, i tessuti molli e, successivamente, i calcoli parotidei e la placca nel pene: l’affinarsi della tecnologia ed il livellamento dei costi delle strumentazioni hanno portato ad una rapida ascesa della metodica.
Le onde d’urto sono onde di pressione erogate in vari modi in rapporto al generatore che si utilizza. L’emissione pressoria viene convogliata da una parabola in un punto di fuoco: in quest’area c’è la massima espressione dell’energia e ha dimensioni ben definite. L’energia, quindi, proviene da più punti e si concentra in una zona ben precisa. Solo questa condizione rispetta la corretta terapia ESWT.

Le onde di pressione vengono generate in acqua o materia equivalente e localizzate nel fuoco. Nei fluidi interstiziali attraversati dall’energia pressoria si formano delle bolle di vapor acqueo, durante il transito nel microambiente, l’impatto con un ostacolo quale la lamella ossea o il vaso, genera all’interno una fortissima pressione negativa che fa implodere la bolla. L’implosione genera microgetti che prorompono a fortissima velocità, maggiore del doppio della velocità del suono: viaggiano a circa 2500km/h. Questo fenomeno, detto cavitazione, permette di apportare effetti considerevoli all’intima struttura della materia.
Esempio di applicazione delle onde d’urto ad alta energia pressoria: focalizzando il meccanismo d’implosione sull’asse di una frattura mal consolidata si induce le frammentazione dei cristalli di idrossiapatite con liberazione di microcristalli, già questo fenomeno è fondamentale per la formazione di nuovo tessuto osseo, ma è anche attivata la BMP (bone morphogenetic protein): i due eventi sono sinergici e decisivi per un recupero fisiologico.
Ciò che accade nell’intima struttura molecolare quando si sottopone l’area interessata all’emissione di onde d’urto a bassa e media energia è invece una variazione di gradiente pressorio, attraverso uno stato di edema localizzato, con l’apertura degli sfinteri precapillari e il transitorio blocco delle venule reflue riducendo stress capillari.
L’attivazione della collagenasi del tipo 1, enzima responsabile della frammentazione della membrana basale, produce un sensibile aumento della densità capillare. Il risultato è: lo stimolo del callo torpido, aumento del flusso ematico locale con rimozione e “pulizia delle scorie” dell’area interessata.
I risultati stanno rapidamente decretando il successo dell’utilizzo delle onde d’Urto nel trattamento delle epicondiliti, epitrocleiti, pubalgie, patologie inserzionali del ginocchio, della spalla e della caviglia, periatriti calcifiche, tendiniti, speroni calcaneari, pseudoartrosi, blocchi rachidei, POA.
È possibile lavorare con alte energie sull’osso, sulle patologie legate ai processi fratturativi, sulle pseudoartrosi, le non unions. Le basse energie sono particolarmente indicate nei processi infiammatori, nelle tendiniti inserzionali, nelle contratture e negli stiramenti muscolari.
Esistono poi caratteristiche legate alla frequenza di emissione, alla modalità di puntamento dell’area interessata, alle sorgenti. In ultima analisi le tecniche ESWT devono rispettare i seguenti criteri di emissione:
• focalizzazione dell’energia pressoria
• dimensione precisa del fuoco
• quantificazione e ripetitività delle caratteristiche di ogni singola onda o colpo.

indicazioni: • epicondiliti • epitrocleiti • patologie periartricolari della spalla • tendiniti calcifiche e non • tendinopatie del ginocchio e del tendine di Achille • pubalgie • tallodinie • pseudoartrosi o ritardi di consolidazione di tessuti ossei: ossa carpali ,ossa tubolari della ,mano ,clavicola ,radio ,ulna ,omero ,femore ,tibia e perone ,malleolo peroneale ,malleolo ,tibiale ,ossa tarsali • fissazione di protesi d’anca mobili (non cementate) • necrosi avascolare della testa del femore • osteocondrosi dissecante • para-osteopatie articolari

Controindicazioni:  • gravidanza • pace maker • disordini della coagulazione congeniti ed acquisiti • neoplasie • nuclei di accrescimento in prossimità delle aree da trattare • polineuropatie demielinizzanti • tenosiviti infettive • pseudoartrosi chiaramente atrofiche • pseudoartrosi settiche in fase attiva • pseudoartrosi in vicinanza di grosse
strutture vasculo nervose o angiomi

TERAPIA DELLA LUCE BIOPTRON.

Lampada a luce polarizzata per biostimolazione ideale per la cura di tessuti con scarsa vascolarizzazione; come nel caso di piaghe da decubito, ulcere venose e arteriose e lesioni da cancrena diabetica.
Caratteristiche operative:
Nel secolo scorso, il medico danese Nils Ryberg Finsen presentò i primi risultati della sperimentazione sulla fototerapia che gli valsero, nel 1903, il Premio Nobel per la medicina. Con la costruzione del primo dispositivo in grado di riprodurre la luce solare, il dottor Finsen ottenne risultati straordinari nel trattamento di pazienti con malattie della pelle. Nei primi anni ’80, un gruppo di ricercatori ha creato una fonte di luce basata sulla laser terapia
a basso voltaggio ma che attualmente lavora con un ampio spettro di luce visibile e una gran parte di raggi infrarossi.
La ricerca ha rilevato alcune caratteristiche fisiche essenziali per l’efficacia della fototerapia.
La luce Bioptron AG è:
• Polarizzata: le sue onde si muovono oscillando, esclusivamente lungo piani paralleli. Il fascio luminoso emesso da Bioptron raggiunge un grado di polarizzazione del 95%
• Policromatica, Ma priva di radiazioni UV. Diversamente dal laser non è costitutita da radiazione a una sola lunghezza d’onda: il suo ampio spettro si estende alla luce visibile fino a comprendere una parte della regione dell’infrarosso. La luce prodotta da Bioptron AG ha una lunghezza d’onda compresa tra 480 e 3400 nm.
• Incoerente : contrariamente al laser, la luce prodotta da BIOPTRON è incoerente, ovvero sfasata: ciò significa che le onde luminose non sono sincronizzate.
• A bassa energia: emette una luce a bassa intensità energetica dotata di un forte effetto biostimolante positivo su diversi processi fisiologici.
Ricerche scientifiche condotte in alcune università europeee, hanno dimostrato che BIOPTRON non solo attiva processi di alterazione cellulare (migliorando l’azionedei granulociti e la crescita di linfociti e monociti nella zona della lesione) ma favorisce anche processi immunologici.principali campi di applicazione: Guarigione delle ferite ,ULCUS CRURIS (Ulcera della gamba) ,BRUCIATURE ,ULCERE DA ,PRESSIONE (Piaghe da decubito) ,FERITE POST -TRAUMATICHE ,FERITE POST-OPERATORIE ,ULCERE VENOSE.
Le ferite croniche sono attualmente sottovalutate dai medici e dall’opinione pubblica anche se la loro incidenza continua ad aumentare in modo drammatico a seguito dell’aumento costante della popolazione anziana, maggiormente predisposta a questa patologia. La necessità di prestare la giusta attenzione alle ferite croniche è una sfida sempre più grande che richiede un approccio innovativo. l’utilizzo della Terapia della Luce BIOPTRON, sia come monoterapia che in concomitanza con le procedure esistenti, aumenta notevolmente il processo naturale di guarigione delle ferite.
Inoltre, un miglior trattamento di questa patologia può ridurre il rischio di infezioni, limitare le spese per le medicazioni richieste e accelerare il ritorno del paziente al livello di attività precedente la ferita/malattia.
La terapia della luce è in grado di accelerare la guarigione delle ferite e le ulcere cutanee superficiali. L’incidenza positiva della terapia della luce sul tasso di guarigione delle ulcere venose può essere attribuita al processo di stimolazione della crescita epiteliale e la rigenerazione del tessuto granulare.

Il Sistema di Terapia della Luce BIOPTRON permette un nuovo approccio per il trattamento delle ulcere delle gambe, delle ulcere diabetiche dei piedi, bruciature e ferite a seguito di operazioni e incidenti. I pazienti possono ora contare su un trattamento delle ferite altamente innovativo.

indicazioni: • ferite e per la loro cicatrizzazione e
riparazione dei tessuti • ustioni • ferite da intervento • ferite da trauma o da lesioni • piaghe da decubito • ulcere agli arti inferiori • cervicale • tunnel carpale • lombalgie • sciatalgie • atrite • stiramenti muscolari • contusioni • distorsioni • lussazioni • lombalgia • cefalee • atros ,iginocchio ,piede ,anca
 ,omito ,spalla ,mano
 
controindicazioni: • melanomi

L’IPERTERMIA.

Riscaldamento controllato e selettivo.

In tutti gli studi sugli effetti terapeutici del calore l’ipertemia indotta dall’innalzamento termico locale è stata individuata come il fattore più importante. Lehmann ha quantificato l’entità dell’iperemia in funzione dell’innalzamento locale di temperatura, evidenziando l’importanza di lavorare fra 41° e 45°C. Il margine di efficacia e sicurezza è quindi stretto: occorre un sistema non solo capace di scaldare, ma anche accurato nel controllare il riscaldamento. Per controllare il riscaldamento è necessario conoscere la distribuzione di temperatura nel volume trattato, e quindi misurarla in un gran numero di punti, o almeno in un punto significativo purché si disponga di un modello fisico-matematico sperimentato che aiuti a stimare i valori raggiunti dove non è possibile effettuare misure dirette.

Raffreddare per riscaldare, due sorgenti di energia per una dose termica programmata e ripetibile.

Il calore trasferito ai tessuti direttamente dall’esterno per conduzione e convezione (sorgente esogena) non ha capacità di penetrazione, quindi per andare in profondità è necessario ricorrere ad una sorgente endogena, cioè una forma di energia adatta a raggiungere l’interno dei tessuti per poi convertirsi in calore.
Criteri di fattibilità e di compatibilità con le normative europee insieme ai risultati di approfondite esperienze oncologiche, hanno indotto a scegliere l’onda elettromagnetica a 433.92 MHz.
L’onda si propaga dalla superficie dei tessuti verso l’interno, e mentre procede si attenua, cioè perde energia elettromagnetica che viene trasformata in calore. Per il modo in cui è grossolanamente stratificato l’apparato muscolo-scheletrico (pelle, grasso, muscolo, osso) e per il modo in cui è orientato il campo elettrico dell’onda (prevalentemente parallelo agli strati), a parità delle altre condizioni accade che una maggior quantità di energia viene depositata nei tessuti maggiormente irrorati di sangue e quindi più capaci di raffreddarsi aumentando la perfusione.
Tuttavia l’onda che attraversa gli strati più superficiali è ben carica di energia e tende a depositarne in quantità; l’innalzamento di temperatura della zona superficiale sarà quindi maggiore rispetto agli incrementi delle zone più interne. Questa inomogeneità può essere mantenuta entro limiti accettabili aggiungendo una sorgente esogena ad alto potere stabilizzante, cioè si può sottrarre il calore in eccesso sulla superficie mettendola in contatto con un liquido circolante a temperatura controllata: poiché questo scambio termico si manifesta solo fino a profondità modesta (circa 1cm) il risultato è un livellamento complessivo delle temperature, con un massimo localizzabile fra 2 e 4 cm sotto la superficie e livelli di temperatura terapeutici ancora fino a 6÷7 cm di profondità.
La possibilità di controllare la profondità della zona di massimo riscaldamento regolando la temperatura del liquido di raffreddamento e la potenza dell’energia elettromagnetica permette di produrre e programmare la dose di calore corretta per la patologia e per il paziente. Calore per guarire, un ruolo importante nel programma riabilitativo L’ipertermia è ormai diventata il trattamento elettivo per alcune patologie fisioterapiche importanti dell’apparato muscolotendineo, e gioca comunque un ruolo fondamentale integrandosi con le altre metodiche nel più generale programma riabilitativo. In particolare l’ipertermia viene applicata con successo nelle seguenti situazioni:
• Riduzione della flogosi e della sintomatologia dolorosa da trauma.
Passata la fase acuta, l’ipertermia somministrata con cautela comincia a giovare in fase sub-acuta e risulta ottimale in fase sintetica e in fase di rimodellamento.
• Trattamento degenerazioni croniche.
La possibilità dell’ipertermia di somministrare il calore in maniera controllata permette di eseguire trattamenti efficaci e ben dosati su un terreno particolarmente fragile e indifeso, con giovamento ampiamente documentato sulla sintomatologia dolorosa e quindi, sul recupero del movimento e dell’attività del soggetto.
• Recupero dell’estensione del movimento.
L’associazione di ipertermia e stiramento meccanico mirato, facilita lo scorrimento atraumatico delle fibre collagene interessate aumentando l’arco del movimento ad esempio nella rigidità articolare, con successiva diminuzione della sintomatologia dolorosa.

patologie muscolari: •Contratture •Contusioni •Elongazioni •Lesioni di I° grado •Lesioni di II° grado •Miositi
patologie tendinee •Tendiniti •Peritendiniti: dell’achilleo ,del rotuleo ,della cuffia dei rotatori ,del capo lungo del bicipite ,brachiale* •Tenosinoviti ,morbo di De Quervain ,sindrome di Dupuytren •Tendinopatie inserzionali ,epicondilite ,epitrocleite ,sindrome degli ,Ischio-crurali ,sindrome Retto-adduttoria
(pubalgia) •Tendinosi:  patologie osteo-cartilaginee •Contusioni •Distorsioni •Elongazioni •Artrosi: gonartrosi ,lombartrosi ,cervicoartrosi ,coxartrosi ,rizoartrosi •Periostiti •Fratture da stress •Esiti di Fratture •Sesamoiditi: borse sierose e fasce •Borsiti:  cisti di Baker ,borsite sub-acromio-deltoidea ,borsite oleocranica ,borsite patellare •Fasciti: fascite Plantare ,patologie neurali •Neuromi: neuroma plantare, metatarsalgia di Morton •Sindromi canalicolari: tunnel Carpale, tunnel Tarsale, Controindicazioni • gravidanza • pace maker • disordini della coagulazione congeniti ed acquisiti • neoplasie • nuclei di accrescimento in prossimità delle
aree da trattare • polineuropatie demielinizzanti • tenosiviti infettive • pseudoartrosi chiaramente atrofiche • pseudoartrosi settiche in fase attiva • pseudoartrosi in vicinanza di grosse strutture: vasculo nervose o angiomi

TERAPIA AD ULTRASUONI.

Gli ultrasuoni sono vibrazioni acustiche ad alta frequenza non percepibili dall’orecchio umano. In campo terapeutico l’irradiazione ultrasonica genera un micromassaggio di notevole intensità agendo in profondità nei tessuti.
Da questa vibrazione delle strutture cellulari e intracellulari viene generato del calore, infatti oltre che un effetto meccanico gli ultrasuoni esercitano anche un effetto termico, gli ultrasuoni possono essere anche usati in immersione; la testina viene immersa in acqua insieme alla zona da trattare.

Gli effetti terapeutici della terapia con ultrasuono sono: • effetto antalgico • effetto decontratturante • effetto fibrolitico• effetto trofico

indicazioni: • morbo di Dupuytren • epicondiliti • sciatalgie e nevriti in genere • periartriti scapolo-omerali (anche se sono presenti calcificazioni)

ELETTROSTIMOLAZIONE

L’elettrostimolazione è una tecnica che, mediante l’utilizzo di impulsi elettrici, provoca una contrazione muscolare del tutto simile a quella volontaria.
Esistono diversi modi di utilizzo:
• la stimolazione muscolare (ideale per lo sviluppo della forza) • la stimolazione delle terminazioni nervose (ideale per i trattamenti contro il dolore)

Indicazioni: • isolamento del gruppo muscolare trattato • salvaguardia delle sistema muscolo-tendineo • risparmio di energia fisica e psicologica • reclutamento di un numero maggiore di fibre muscolari rispetto ad una contrazione volontaria, allenamento di fibre muscolari poco utilizzate nelle normali sedute di lavoro • riduzione dei tempi di recupero • eliminazione del sovraccarico alle articolazioni • miglioramento della circolazione sanguigna • attivazione delle endorfine • riduzione del dolore • mantenimento del tono muscolare • trattamento dell’amiotrofia muscolare post-traumatica e post-chirurgica • ripristino della forza muscolare • cura delle contratture • recupero motorio

contoindicazioni: • portatori di pace maker • donne in stato interessante • epilettici • malattie acute • febbre oltre i 38° • malattie infettive • tumori dell’apparato digerente • problemi alle articolazioni • pazienti obbligati al riposo • pazienti giudicati da fisioterapisti professionisti non adatti all’applicazione di elettrostimolazioni

IONOFORESI

Il trattamento della Ionoforesi, utilizza un generatore di corrente costante con controllo della densità elettrica. È una tecnica di applicazione locale dei farmaci. Se il trattamento viene eseguito correttamente, il farmaco penetra nei tessuti, poi viene assorbito dai capillari quindi entra in circolazione producendo effetti generali proprio come se fosse stato iniettato o somministrato oralmente. L’unica differenza riscontrabile è nel dosaggio e nella velocità di assorbimento. Per questo motivo, i farmaci introdotti per Ionoforesi possono produrre effetti secondari e le controindicazioni previste devono essere rispettate come per gli altri metodi di somministrazione. Nel caso della Ionoforesi, il dosaggio del farmaco è generalmente più leggero rispetto alle iniezioni o all’assunzione per via orale, con conseguente minore incidenza di effetti secondari.

controindicazioni: • portatori di pace maker • donne in stato interessante • epilettici • malattie acute • febbre oltre i 38° • malattie infettive • tumori dell’apparato digerente • problemi alle articolazioni • pazienti obbligati al riposo • pazienti giudicati da fisioterapisti professionisti non adatti all’applicazione di elettrostimolazioni

MAGNETOTERAPIA A BASSA FREQUENZA

La magnetoterapia a bassa frequenza consiste nell’applicare, tramite un solenoide attraversato da una corrente elettrica pulsante (cioè composta esclusivamente di semionde dello stesso segno), un campo magnetico alternato. Un campo elettromagnetico siffatto è capace di esercitare una interazione non soltanto con i campi magnetici, ma anche con quelli elettrici; e di fatto interagisce con le singole molecole di acqua abbondantemente presenti in ogni tessuto del corpo. Infatti l’acqua ha una molecola dipolare, cioè dotata di una zona a polarità negativa – l’atomo di ossigeno – e una positiva – i due atomi di idrogeno, posizionati spazialmente con un angolo di circa 104,5°. Le molecole di acqua vengono così ad oscillare, creando un micromassaggio interno ad ogni cellula che facilita l’eliminazione dei rifiuti metabolici. Ogni singola applicazione deve durare almeno mezz’ora, meglio un’ora, per accelerare la guarigione; le applicazioni, poi, devono svolgersi al ritmo di una al giorno per almeno 10, 15 o più giorni, a seconda della gravità del caso.

PEDANA PROPRIOCETTIVA PER LA VALUTAZIONE ED IL TRAINING POSTURALE

È una terapia che assicura uno stimolo biologico attraverso fattori strutturali e metabolici, mantenendo i tessuti, sia delle ossa, sia dei muscoli, dentro un limite di sicurezza funzionale, stimolando la componente contrattile del muscolo, specialmente a carico delle fibre lente responsabili della disfunzione e la diminuzione della forza sia delle
ossa, sia di muscoli colpiti da patologie. La pedana propriocettiva permette di valutare il controllo neuromuscolare quantificando la capacità di mantenere l’equilibrio posturale su una superficie instabile. Il microprocessore e lo schermo guidano con facili comandi nell’esecuzione di test ed esercizi.
Il test registra l’abilità del paziente di coordinare i movimenti sulla pedana, partendo da una posizione perfettamente bilanciata: una grande variazione è indicativa di un equilibrio e di un controllo poco efficienti. Ulteriori elementi si possono trarre dalla quantificazione dei movimenti.
La pedana fornisce un feedback istantaneo che permette al paziente di comprendere e riprodurre specifici pattern motori. Offre livelli variabili di instabilità, per assicurare la stimolazione più adeguata ai meccanocettori articolari, premessa necessaria per iniziare la rieducazione.

Il test valuta: • scompensi posturali nelle scoliosi • funzionalità della protesi di ginocchio • funzionalità della protesiprotesi d’anca • grado di un ginocchio valgo/varo • grado di un piede valgo/varo • funzionalità di un piede piatto e/o cavo • grado di stabilità di un LCA • grado di stabilità nella distorsione della caviglia • valutazioni funzionali negli esiti di fratture
Tipo di test:
comparativo, i risultati dei due lati sono confrontati tra loro ed evidenziano un deficit di forza o propriocettivo, vestibolare, visivo, dismetrico.

Training: • esercizi di propriocezione e stabilizzazione • esercizi per l’escursione del movimento • esercizi di spostamento di carico • esercizi di destrezza • esercizi di velocità • esercizi di precisione

Considerazioni tecniche: • Grado di instabilità della superficie sicuro, controllato e riproducibile • Incrementa la compliance, documentando i progressi del paziente • Può essere utilizzata per un’ampia gamma di patologie medico-sportive, ortopediche, geriatriche, fisiatriche e neurologiche.

indicazioni: • amiotrofie • osteoporosi • ipotrofie muscolari • esiti di fratture • disturbi dell’equilibrio • patologie circolatorie • miositi • post chirurgica • LCA • meniscectomia selettiva • artroprotesi

controindicazioni: • distacchi di retina • patologie dell’orecchio medio

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